Domande frequenti

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L’inverter è una tecnologia che consente di regolare la velocità dei motori elettrici, ed è applicabile in molti campi, tra cui i climatizzatori. In un normale climatizzatore la potenza erogata è costante e la temperatura degli ambienti è regolata attraverso l’accensione e lo spegnimento del motore. In un climatizzatore con inverter, invece, la potenza erogata è variabile in funzione della temperatura dell’ambiente. Variando e regolando il funzionamento del motore è possibile raggiungere velocemente la temperatura desiderata ottimizzando i consumi di energia elettrica. Tramite un climatizzatore a inverter si può ottenere un risparmio energetico del 30-40% rispetto agli apparecchi che mantengono la temperatura desiderata attraverso un meccanismo di ripetuti on/off.
Dal 1° gennaio 2016 per quasi 30 milioni di famiglie italiane è partita la Riforma delle tariffe elettriche. Al termine di questo processo, che si concluderà nel 2019, la tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore (cioè quella parte dei costi della nostra bolletta con cui paghiamo i servizi per misurare e far arrivare nelle nostre case l'energia elettrica) e per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico), in totale circa il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per ogni livello di consumo, abbandonando la cosiddetta "struttura progressiva" (introdotta circa quarant'anni fa a seguito degli shock petroliferi degli anni '70), cioè con prezzi di ogni singolo kWh crescenti al crescere dei consumi. In un contesto sociale, economico e tecnologico radicalmente diverso rispetto all'attuale, venne infatti definito un sistema di sussidi incrociati tra consumatori, in cui chi consumava di più (tra cui anche le famiglie numerose o quelle che abitano in zone non raggiunte dal metano), a parità di costi per il servizio, pagava anche qualcosa per chi consumava di meno (quindi anche i single o le famiglie che vivono poco la propria casa). Con la riforma tariffaria si intendono eliminare le differenziazioni dei prezzi per scaglioni di consumo, in modo tale da ottenere una tariffa lineare, più equa, più trasparente, più aderente ai costi dei servizi forniti dal sistema elettrico e anche più adatta a stimolare investimenti rivolti verso un sistema energetico più sostenibile. La Riforma delle tariffe di rete, che si applica alle utenze domestiche, residenti e non residenti, è partita il 1° gennaio 2016 e, con gradualità, andrà a regime dal 1° gennaio 2018. Ha l'obiettivo di sostenere la diffusione di consumi efficienti oggi penalizzati da costi eccessivi, rendendo quello che paghiamo più equo e realmente commisurato ai costi dei servizi di rete, semplificando anche la bolletta e facilitandone la comprensione. Questa riforma è stata attuata dall'Autorità dell'Energia come previsto dal Parlamento e del Governo (con la legge n. 96/2013 e con il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102) per recepire in Italia la Direttiva Europea 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
Quando e da chi va compilato il libretto d'impianto e per quali tipi di impianti è obbligatorio. Dal 15 ottobre 2014 è obbligatorio dotarsi e compilare il nuovo libretto di impianto per tutti gli impianti termici.
I controlli periodici di efficienza energetica sono controlli che attestano il grado di efficienza degli impianti fissi, sono obbligatori su impianti di climatizzazione invernale (generatori a fiamma) di potenza utile nominale uguale o maggiore a 10 kW e di climatizzazione estiva/invernale di potenza utile nominale uguale o maggiore a 12 kW. I rapporti di controllo devono essere compilati in occasione degli interventi di manutenzione (secondo quanto disposto dalle istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione delle macchine) oppure durante interventi di riparazione e manutenzione straordinaria; in ogni caso occorre rispettare la periodicità dei controlli ogni 4 anni per impianti di potenza compresa fra 12 kW e 100kW e ogni 2 anni per impianti oltre i 100 kW di potenza (D.P.R. 74/2013). Per quanto riguarda i "limiti degli intervalli di potenza, riferiti alla potenza utile nominale complessiva dei generatori e delle macchine frigorifere che servono lo stesso impianto", si precisa che per "stesso impianto" si intende che la somma delle potenze delle apparecchiature va effettuata solo quando le macchine che servono lo stesso circuito idronico, o lo stesso sistema di canalizzazioni per aria) di potenza complessiva uguale o superiore ai 12 kW. Per i singoli apparecchi con potenza inferiore a 12 kW non si compilano pertanto i rapporti di controllo di efficienza energetica. Verificare anche in questo caso che le singole regioni non abbiano deliberato diversamente.
Per quanto riguarda le fonti rinnovabili il decreto edifici prevede esplicitamente detrazioni per i pannelli solari termici e dal 2008 anche per le pompe di calore ad alta efficienza e gli impianti geotermici a bassa entalpia. Tuttavia, secondo l'art. 1 comma 2 del decreto, sono incentivati anche tutti quegli interventi di riqualificazione energetica che conseguono un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale non superiore a quanto tabellato nell'allegato A al DM 11/3/08. Quindi, nel caso che venga certificata questa prestazione, detti impianti sono ammissibili alla detrazione facendo riferimento al comma 344 della Finanziaria 2007 e all'art. 6 del "decreto edifici".
La normativa prevede che la compilazione del libretto sia a cura del responsabile dell’impianto. Per responsabile dell’impianto si intende il proprietario o l'amministratore del condominio o un eventuale terzo responsabile designato dal proprietario o dall’amministratore o, nel caso di singole unità immobiliari residenziali il conduttore, cioè l'occupante a qualsiasi titolo (compresi inquilini o comodatari). Ciò significa che il proprietario dell’immobile è responsabile del libretto, è quindi tenuto a conservarlo e farlo compilare. Compete però all’installatore o, se l’impianto è già esistente, al manutentore, farsi carico della compilazione del libretto e della trasmissione dei dati al catasto regionale degli impianti termici (nelle regioni in cui esiste il catasto). Viene poi fornito all’installatore un codice catastale per ogni impianto da apporre sul libretto. Il manutentore deve inviare al catasto regionale anche il Rapporto dei controlli periodici. Si ricorda che installatori e manutentori possono operare soltanto se in possesso dei requisiti previsti dal Decreto 37/2008 del Ministero dello Sviluppo Economico, e devono essere accreditati presso il Catasto regionale degli impianti termici, laddove esistente.
L'impianto termico è l'impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale e/o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal tipo di alimentazione utilizzata (elettricità, combustibili fossili ecc.), che comprende eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari a uso residenziale e assimilate.
Una pompa di calore estrae energia dall'ambiente esterno per riscaldare casa, produrre acqua calda e raffrescare gli ambienti. Come investimento può ripagarsi da solo in circa 4 anni e generare un risparmio cumulato al netto delle spese pari a circa 15mila euro. Quali problemi risolve: Con la pompa di calore non hai più bisogno del gas per riscaldarti e finalmente elimini i costi delle bollette. Rispetto ad una tradizionale caldaia abbatti anche le spese di manutenzione annua. Non hai più il problema della produzione di monossido di carbonio e aumenti la sicurezza in casa. In più, con un solo impianto riscaldi e raffreschi casa, eliminando inutili costi di duplicazione degli impianti. Le 2 tipologie più diffuse: La pompa di calore di tipo aria/aria ha un'unità esterna che cattura energia dall'ambiente e produce sia il riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo. Più semplice da installare, di solito è la soluzione preferita per chi abita in appartamento. Il modello aria/acqua ha il vantaggio di produrre la climatizzazione degli ambienti (riscaldamento e raffrescamento) ma anche l'acqua calda sanitaria. Costa un po' di più ma offre un ritorno sull'investimento più elevato ed è la soluzione di solito preferita per chi abita in una casa indipendente. Il modello aria/acqua può riscaldare attraverso i tradizionali radiatori, oppure raffrescare e riscaldare tramite i ventilconvettori. Ma la novità è il sistema radiante (a soffitto o a pavimento) che riscalda e raffresca, permette di sfruttare meglio gli spazi, non genera polvere e fornisce un clima più sano e gradevole. Con la pompa di calore puoi sfruttare: gli incentivi a fondo perduto del Conto Termico, che ti vengono erogati via bonifico e coprono oltre il 40% dell'investimento. In alternativa c'è la detrazione fiscale al 65% le nuove tariffe elettriche TD, pensate per favorire economicamente chi utilizza tecnologie che abbattono il consumo di gas. Le pompe di calore sono un investimento incentivato perchè averle significa fare del bene alla comunità, riducendo le emissioni nocive di CO2 di circa 1.500kg all'anno.
L'impianto termico è l'impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale e/o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal tipo di alimentazione utilizzata (elettricità, combustibili fossili ecc.), che comprende eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari a uso residenziale e assimilate.
Il catasto degli impianti termici, al servizio di cittadini, operatori del settore e Autorità competenti, raccoglie gli adempimenti degli obblighi amministrativi legati alla normativa vigente per le attività di installazione, manutenzione e ispezione sugli impianti termici. Il catasto, su base regionale, controlla la regolarità delle operazioni di manutenzione e verifica degli impianti termici, grazie all’attività dei professionisti e il concorso di enti locali, province e comuni. Nato per la manutenzione e il controllo delle caldaie, con il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74* la sua attività è stata estesa agli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici (edilizia pubblica e privata). Ogni regione si dota del suo Catasto degli impianti termici, che si occupa, tra le altre cose, anche dei Libretti di impianto. *”Il presente decreto definisce i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici, per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, nonché i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti e degli organismi cui affidare i compiti di ispezione degli impianti di climatizzazione.”
Quando si installa un nuovo impianto termico oppure, per gli impianti già esistenti, al momento del primo intervento utile di manutenzione, anche su chiamata, effettuato da personale abilitato. Per interventi di manutenzione di intendono "le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l'impianto, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose".

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